giovedì 30 giugno 2011

Giorno 3 (63 di 365)

Immagine presa dal sito della struttura ospitante il Summer Camp
www.lasteccaia.com



Mercoledì 29 giugno

Ieri sera, dopo quasi due anni, siamo tornati alla pizzeria degli Altipiani. Devono aver sostituito il pizzettaio, oppure gli hanno insegnato la ricetta segreta, perché la pizza finalmente è tornata ad essere buona. Non come quella che ci ricordavamo noi, ma molto buona!

Certo che stamattina fare la tipica colazione montanara senza avere sul tavolo il tuo maritozzo con la panna è stato… strano. Diciamo che mi sono rifatta ordinando 3 fettine di filetto per la brace. Tranquillo, la tua non è andata sprecata: ci ha pensato Francesco!

Stasera, bellissima chiacchierata per telefono. Ci hai raccontato della gita al mare, dei giochi che fate, dei test di inglese e di quello che hai mangiato ieri. Che grande gioia sentirti sempre così entusiasta!

La Direttrice ci ha già fatto capire che hai conquistato anche lei. E, anche se non avevamo dubbi, questa cosa ci ha riempiti di orgoglio!

Buona giornata, amore mio

E poi succede… (62 di 365)

Il "mio" netbook! - Anche se l'immagine è presa dalla rete


E poi succede che un giorno, quando hai finito di preparare la valigia al tuo figliolo che è, inevitabilmente, diventato grande e sta per partire per una vacanza “da grande”, stramazzi sul divano boccheggiante e sciolta dal gran caldo (ma il condizionatore, no? No, perché noi siamo amici dell’ambiente, anche se qualche volta ci litighiamo, con l’ambiente, e allora prima di fare “mannaggia al diavoletto”, ci spariamo un 23° a piene ventole!), e accendi il computer.

E poi succede che tra i varimila messaggi (ché qui ti messaggiano tutti, tra e-mail, messaggi sui forum, messaggi su facebook, ora anche twitter) ne trovi uno, uno di quelli che non ti aspetteresti mai. Uno di quelli che fa lievitare la tua autostima, che manco la pasta madre!

E poi succede che con nonchalance accetti la proposta sperando, un attimo dopo, di non fare figure cacine, dicendo un quantità industriale di banalità.

E poi succede che ti arriva una seconda mail, anzi quella ufficiale, e tu inizi a scrivere, scrivere, scrivere… poi ti ricordi che nel messaggio precedente era stato utilizzato l’aggettivo superlativo brevissima, e allora inizi a cancellare, cancellare, cancellare.

E poi succede che finalmente il tuo contributo è pronto, e ti dicono perfino che va bene e che la mia intervista sarà on line mercoledì.


Ci racconti qualcosa di te? (nome, città, numero figli ed età, lavoro...)
Mi chiamo Chiara, ho 38 anni, sono nata e vivo tuttora a Roma, anche se uno dei  miei più grandi sogni nel cassetto è trasferirmi in una realtà più a misura d’uomo, di bambino… di famiglia, insomma. Ho tre figli, due maschietti e una femminuccia di 9, 7 e 3 anni.
Dopo aver lavorato per 15 anni in una grande azienda di telefonia, ho avuto la fortuna di poter lasciare un lavoro che non mi apparteneva più e un’azienda nella quale non mi riconoscevo più.

Come nasce il tuo blog? Quali argomenti tratti maggiormente (all'interno dell'ampia sfera mamme/figli)?
Tra i miei “progetti nel cassetto” c’era quello di dar voce ai miei pensieri, alle mie idee, ai miei “esperimenti di vita”. Per questo ho deciso di aprire un blog. Per raccontarmi e raccontare. Non è un blog sulla maternità e per la maternità. Però è naturale, che essendo mamma di 3 figli, la sfera mamme ha una parte dominante nella mia vita.
Non tratto argomenti specifici. Racconto il mio essere mamma a partire dalla nostra quotidianità. Ogni momento vissuto dai miei figli, o con i miei figli, sono per me spunto di riflessione, per guardarmi e guardarci dentro.

Da mamma quale è il tuo rapporto con la tv? Ti capita spesso di parlare di questo argomento con amiche?
La TV ce l’abbiamo, ci piace, la guardiamo ma non mi capita di parlarne con le amiche. Magari mi ritrovo a commentare “in diretta” (ovvero su FB) qualche trasmissione, ma non è un’abitudine. Più che altro è un gioco, uno svago. Un momento light da trascorrere con le amiche.

Conosci la trama dei cartoni animati seguiti dai tuoi figli? Se vanno in onda alcune serie legate alla tua infanzia, ti siedi con loro a guardarli divertita?
In linea di massima conosco le trame dei cartoni preferiti dai miei figli e, se trasmettono qualche cartone col quale sono cresciuta, lo guardo con nostalgia. Uno dei cartoni “dell’epoca mia” che rivedrei volentieri, ma finora non mi è mai capitato, è Candy Candy.

Hai mai contattato la redazione di programmi che ritenevi particolarmente interessanti oppure che volevi criticare apertamente?
No. Solo una volta, di recente, ho contattato la redazione di un programma in onda su sky, uno di quelli che ti entra in casa e ti rivoluziona l’habitat (si possono fare nomi?), per “far partecipare” i miei figli, ma la casella risultava chiusa per eccesso di domande di partecipazione.
Questo episodio mi ha lasciata un po’ amareggiata (sarebbe stato meglio ricevere il tradizionale “le faremo sapere”), ma i miei figli già non ci pensano più, quindi tutto sommato, non è stata una grande delusione.

Hai mai criticato un programma per bambini nel tuo blog? Hai mai provato a contattare la redazione di quel programma o di altri più interessanti?
Non ho mai criticato programmi televisivi sul mio blog. Ma come si dice? Mai dire mai…

Qual è il tuo rapporto con il web?
Ormai sono una web addicted! Scherzi a parte. Soprattutto da quando ho “cambiato professione”, ho anche cambiato modo di guardare al web. Prima ero sicuramente molto diffidente. Adesso mi sono resa conto che, usato correttamente, è senz’altro uno stupefacente mezzo di comunicazione, di aggregazione e di condivisione.

Cosa pensi del progetti di Dimmimamma? Ritieni utile il colloquio tra mamme e chi lavora per una tv a misura di bambino?
Il colloquio e l’ascolto, sono fondamentali in ogni settore. In quello smisurato della maternità, secondo me, lo è ancora di più. E il contatto tra mamme e la TV per bambini ci vuole proprio! Perché, volenti o nolenti, i bambini la TV la guardano.

Hai stretto amicizie online con altre mamme?
Ho moltissime amiche virtuali che, incidentalmente, sono anche mamme J

Credi che la rete delle mamme blogger sia importante per chi le legge? Che la condivisione di idee e pareri online possa far crescere nell'esperienza di mamma?
Mi sono resa conto che quella delle mamme blogger sia una community molto forte. In un post di febbraio avevo proprio detto che “Una delle cose che trovo più belle e romantiche del web è la circolazione delle idee, la diffusione delle informazioni, la condivisione delle esperienze” 

Ultima ma non meno "basilare": qual è il tuo personaggio preferito di Boomerang?

Quelli che ho amato nella mia infanzia: I Flinstones, le Corse Pazze e Top Cat. 

mercoledì 29 giugno 2011

Giorno 2 (61 di 365)

Foto presa dal sito della struttura ospitante il Summer Camp
www.lasteccaia.com

Martedì 28 giugno

Abbiamo trascorso un’altra mezza giornata nel caldo afoso di Roma, ma sono riuscita a non accendere l’aria condizionata.

Anche oggi i tuoi fratelli sono rimasti a casa con me e hanno dato libero sfogo alla loro fantasia e creatività. Stamattina hanno fatto qualche esperimento in bagno. Non ho voluto indagare, ma passando ho visto un paio di provette e barattolini con del liquido rosso, di dubbia natura ma ho preferito non indagare. Francesco poi è stato bravissimo: ha ripulito tutto e non è rimasta alcuna traccia dei loro giochi chimici.

Poteva mancare la visione di Alice in Wonderland? 
Michela ci ha fatto sorbire tutto il film anche se, come al solito, lei andava e veniva per casa prestando, apparentemente, scarsa attenzione alla storia. A dimostrazione del fatto che, invece, sapesse esattamente cosa stesse avvenendo sullo schermo, anticipava qualche battuta, di quando in quando.

Poi è stata la volta del Wii-Time. Michela ci ha giocato per la prima volta e, per la prima volta ha visto il wii-motion, che ha prontamente rinominato ui-moccio.

Adesso ci stiamo preparando per raggiungere Papà e trascorrere qualche ora sui cucuzzoli, almeno vediamo a che punto stanno l’orto e i fiori ed evitiamo di squagliarci completamente.

Poco fa ho dovuto chiamare la Direttrice del “tuo” Campo e, visto che eri proprio lì, davanti a lei ci siamo fatti un inatteso salutino. Forse perché ci siamo sentiti ieri, forse perché non sapevi che avrei chiamato, forse perché siete al mare, ti ho sentito veramente raggiante, felice, divertito ed entusiasta… ed è stata una gioia immensa.

Buona vacanza, amore mio

martedì 28 giugno 2011

Giorno 1 (60 di 365)

Foto presa dal sito della struttura ospitante il Summer Camp
www.lasteccaia.com

Lunedì 27 giugno

Esattamente come previsto, il primo risveglio, il letto intatto, il bicchiere di latte in meno hanno avuto il loro effetto shock.

Contrariamente alle previsioni, invece, non sono rimasta sola in casa. Vuoi forse svegliare di soprassalto due animucce innocenti, e sbolognarle al centro estivo? Ma quando mai!!!

E si, avere loro per casa è stato assolutamente terapeutico, anche se non sono mancati i miei pensieri profondi. Quella specie di elucubrazioni che in uno spazio di un secondo mi portano ad immedesimarmi nei panni altrui. 
Così non ho potuto fare a meno di pensare a chi ha i figli lontani, magari per studio (dei figli) o per lavoro (dei genitori); chi li rivede solo in occasione delle feste; ed inevitabilmente il pensiero è anche corso a casi più drammatici. E, come sempre, sono tornata a vedere il mio bicchiere mezzo pieno.

Caricata di nuovo entusiasmo, ho portato i tuoi fratelli da Ikea. Abbiamo pranzato, ci siamo fatti un giretto e siamo tornati a casa, con tante belle scatoline per dare un nuovo ordine alla casa (soprattutto alle vostre camere!).

Avevamo deciso di fare la “chiamatina” verso le 19.45, e così è stato!

Come sempre, le informazioni sono state ridotte al minimo sindacale ma, d’altra parte, non ho messo al mondo un logorroico. Ci sarà tempo per farsi raccontare tutto! Quindi mi sono accontentata di sentirti tranquillo, affatto lamentoso e della tua risatina.

Divertiti, amore mio

Giorno 0 (59 di 365)

Foto presa dal sito della struttura ospitante il Summer Camp
www.lasteccaia.com

Domenica 26 giugno

Rispettando più o meno egregiamente la tabella di marcia, alle 13.30 ci siamo messi in viaggio, destinazione Paganico.

A giudicare dai bagagli, più che un Summer Camp, sembrava ti stessimo accompagnando al ritiro della Roma.

Abbiamo scelto il percorso “alternativo” a quello offerto dal navigatore che, ignaro del giorno e dell’ora, pretendeva di farci transitare sull’Aurelia e di farci attraversare amene località quali Maccarese, Fregene, Ladispoli, Santa Severa e Santa Marinella… parliamone!

Con un ritardo di appena 15 minuti, siamo arrivati a destinazione.
Luogo delizioso, nel verde. Non è che abbiamo potuto fare un tour completo della struttura ma, da quel che abbiamo visto, però, ci è sembrato proprio un gran bel posto…

Breve attesa al check in; consegnato il famoso certificato; scambiate 4 illuminanti battute con la Direttrice; ti abbiamo accompagnato alla stanza; ho fatto giusto in tempo a sussurrare al tutor la frase “perhaps he will be homesick” e siamo risaliti in macchina.

Percorrendo il viale, ti abbiamo visto con una racchetta da tennis in mano… la tua, e la nostra, avventura era già cominciata.

Buona vacanza, amore mio

Changing is in the air (58 di 365)

Non riesco a liberarmi delle cose.

Ogni oggetto presente in casa nostra è legato ad un evento, un ricordo, un momento particolare.
Tutto potrebbe servire, un giorno. E in attesa che arrivi quel giorno, finisco per accumulare di tutto e di più.

E no.
Non si può.
Ora basta.

Per questo ieri ho organizzato, in quattro e quattr’otto, una spedizione punitiva da Ikea, con figli al seguito (quelli rimasti a Roma) e l’amica, quella cui non mette pensiero saltare in macchina con i suoi marmocchi, e farsi quei 20 km per raggiungere la meta abituale dei nostri rendez-vous!
Sono tornata a casa con un bottino di una quindicina di scatole, quelle bianche che, solo a vederle, ti danno una sensazione di pace e benessere e, soprattutto, ordine.

Salutando la mia amica ho detto “tutto ciò che non entra in queste scatole, uscirà per sempre da casa mia e dalla mia vita”. E questa è un delle frasi più sfidanti che io abbia mai pronunciato. Potrei riuscire nell’impresa che mia mamma, porella, ha tentato millemila volte di farmi compiere, fallendo miseramente: liberarmi materialmente degli oggetti per esaltarne il ricordo nello spirito.

Ce la posso fare. Lo so. Ormai è deciso… because change happens.

Naturalmente, già che c’ero ho preso anche qualche cornice, due copri piumini con le macchinine (chissà per chi?) e una padella, una griglia per la precisione.

domenica 26 giugno 2011

Ieri, oggi e domani (57 di 365)


Ieri sera non trovavo il tuo certificato medico. Evento simbolico della mia difficoltà a farti partire.
Immaginavo che l’avrei trovato in qualche scomparto della borsa, tutto stropicciato, a conferma del mio rifiuto di lasciarti andare via.
Poi l’illuminazione. Ho aperto il quaderno dei miei progetti, e il prezioso foglietto era lì, perfettamente spiegato e affatto sgualcito. E allora ho capito di essere, inconsciamente, migliore di quanto non pensi.

Oggi pomeriggio inizierà la tua nuova avventura. Questa è la terza volta che parti per due settimane di vacanza “da grande” ma, per me, è come fosse la prima.

Domani, svegliandomi e realizzando di avere un bicchiere di latte in meno da preparare, sentirò un tuffo al cuore.
Domani inizierà il mio segreto e silenzioso countdown.
Domani , pur avendo la certezza che starai benissimo, che ti divertirai tantissimo, che farai nuove esperienze e vivrai momenti indimenticabili, potrò farmi il mio piantarello in santa pace!

Comunicazione di servizio
Che io sia una mamma tutta d’un pezzo, forte, coraggiosa, etc. etc . è un enorme bluff… I prossimi saranno i quattordici giorni più difficili di tutto l’anno. Saranno, pertanto, graditi tutti i comportamenti reali e virtuali in grado di mantenere alto l’umore e di scacciare la malinconia.

venerdì 24 giugno 2011

Quattordici caselle (56 di 365)




Un intero anno racchiuso in quattordici caselle.

Quattordici caselle che raccontano di voi, delle vostre giornate; delle vostre scoperte e delle vostre conquiste.

Quattordici caselle che avete riempito voi, col vostro impegno, la vostra curiosità e la vostra fatica; con la fantasia e la creatività che vi contraddistingue da sempre; con le favole della buonanotte sostituite da Assiri-Babibolnesi e Rosa dei Venti, perché “mamma, domani c’è la verifica! Se rileggiamo prima di andare a letto sono sicuro che me la ricordo meglio!”.

Quattordici caselle in cui sono stati premiati il vostro lavoro e la vostra costanza.

Quattordici caselle davanti alle quali gli occhi si son fatti rossi e lucidi, al pensiero di questa nuova bandierina che avete piantato nel vostro cammino verso la conoscenza.

giovedì 16 giugno 2011

Se lo ami, legalo! (55 di 365)


Post a bassissimo contenuto diplomatico.

Ne vedo tanti, troppi.

Bambini lasciati liberi di sedere (ma anche no) in macchina, senza le cinture di sicurezza.
Bambini tenuti in braccio dai genitori, sul sedile anteriore, senza le cinture di sicurezza.
Bambini tenuti in braccio dai genitori, sul sedile posteriore, senza le cinture di sicurezza.
Bambini lasciati liberi di sedere “dove capita”, pensando che i millemila modelli di seggiolini presenti in commercio, siano solo l’ennesima trovata di marketing per farci spendere quei due-trecento euro in più. Ingombranti orpelli, di cui si può tranquillamente fare a meno.

NO! Non se ne può fare a meno!

I bambini vanno fatti sedere su seggiolini adeguati alla loro età e peso; le cinture (o gli spallacci) vanno legati sempre, che si percorrano 700 km o che si faccia solo il giro dell’isolato. 
La parola solo non è contemplata quando si tratta del binomio bambini-sicurezza.

I bambini protestano? Frignano? Piangono? Urlano? Prima o poi se ne faranno una ragione.

I miei figli non sono nati con l’amore per le cinture di sicurezza nel DNA. Hanno protestato. Si sono ribellati. Mi hanno costretto a match di lotta greco-romana di prima mattina (quando ovviamente facevo ancora la corsa contro il tempo , per via di quell’odioso cartellino!). Hanno cercato “lo sconto”. Hanno dato prova di elevate capacità dialettiche.
Alla fine, si sono semplicemente rassegnati. Ora non mi fanno mettere in moto la macchina se le cinture non sono allacciate.
Finalmente ha capitolato anche l’ultima arrivata.

Si! È faticoso. E’ snervante. E’ frustrante.

A qualcuno è stato forse mai detto che essere genitori fosse una passeggiata di salute?
A me no!

Iniziamo a smettere di far finta di niente.
Se vediamo dei bambini tenuti in macchina in maniera scorretta e ne abbiamo la possibilità, sensibilizziamo gli adulti presenti nel veicolo.
Facciamo della sicurezza in auto un argomento di conversazione con amici, parenti e conoscenti.


Questo post partecipa alla campagna "Se lo ami legalo" organizzata da Genitori Cresconofarmaciaserragenova.itveremamme.it e mammafelice.it

mercoledì 15 giugno 2011

In attesa all’autolavaggio - Considerazioni (54 di 365)


Lunedì mattina ho deciso che la mia torpedo dovesse tornare ad essere blu.

Così, mentre il simpatico omino della pompa di benzina si prodigava per raggiungere rapidamente l’obiettivo, dal bocchettone dell’aspirapolvere è saltato fuori, cadendo sul piazzale, un gettone di un gioco di calcio, tanto amato dai miei figli e dal nome impronunciabile.

Immediatamente, mi sono chinata a raccoglierlo.

Un anziano signore di passaggio, avendo assistito alla scena, ha esclamato “Le persone serie si riconoscono anche da queste cose!”

Avrebbe detto lo stesso se domenica scorsa mi avesse vista correre su un prato, zuppa da cima a piedi, con una bottiglia piena d’acqua in una mano e un paio di gavettoni nell’altra?
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