domenica 18 dicembre 2011

Più libri più liberi - c’ero anche quest’anno (89 di 365)



Ci sono andata. Anche quest’anno. Vincendo il fastidio di ritrovarmi sola in mezzo a millemila persone. D’altra parte ognuno ha i suoi limiti, e io sono ben lungi dal considerarmene priva!
Ad ogni modo, un’influenza semi fulminante ha colto all’improvviso la mia compagna di mille avventure più o meno culturali e, a meno di 12 ore dall’evento, ho messaggiato le fatidiche parole “io però andrei lo stesso”… conoscendomi, il condizionale era d’obbligo.

venerdì 2 dicembre 2011

Sospesa (88 di 365)



In questi ultimi giorni ho vissuto sospesa. Sospesa, nell’attesa che oggi arrivasse, mi travolgesse e passasse via, per i prossimi 365 giorni.
Quest’anno ho iniziato per tempo a prepararmi a vivere oggi. Ho sospeso qualsiasi altra attività; non ho neanche partecipato allo swap di Natale, organizzato dalle amiche del forum; ho persino rimandato la stesura della seconda parte del viaggio per il compleanno di Francesco.

martedì 22 novembre 2011

Un viaggio di festa (87 di 365)



Io sono fatta così. Quando vivo grandi eventi, forti emozioni e momenti speciali, ci metto un po’ a tornare in me e a convogliare ricordi, profumi, sensazioni in discorsi di senso compiuto. E quello appena trascorso è stato un week end molto particolare in cui si sono concentrati un’infinità di avvenimenti.

Primo tra tutti il compleanno di Francesco, in onore del quale abbiamo fatto tutto il resto.

La cena dai nonni, con gli zii e le cuginette. Il dolce preparato dalla mamma (un successone!). I regali, e il regalo. Quello importante. Quello ricevuto da Tommaso che, per più di un anno, ha messo da parte monetina dopo monetina, paghette, soldini del topino, mance extra e anche qualche cresta, per potersi comprare non so quale gioco (sicuramente uno che difficilmente avrebbe ottenuto da noi) e che invece, alla fine, ha scelto di spendere per comprare un Nintendo DS al fratello.

venerdì 18 novembre 2011

Un treno di auguri (86 di 365)



Il gran giorno è arrivato. Il tuo giorno è arrivato!

Otto anni fa ero appena nata mamma per la seconda volta. Nell’ospedale peggiore in cui mi sia mai trovata nella vita, è venuto fuori il mio secondo frugoletto.
No, Francesco non è mai stato un frugoletto. Nato di kg 3,950; kg 6,030 al controllo del primo mese; primo dentino spuntato a quattro mesi scarsi, Francesco non è decisamente mai stato un frugoletto. Ma tutt’oggi, a otto anni appena compiuti, è il più cucciolo dei miei figli.

venerdì 11 novembre 2011

#2eurox10leggi: Blogging day (85di 365)



Se qualcuno ancora si stupisce di quanto siano forti e reali le relazioni virtuali, vuol dire che non ha proprio presente quanto il mondo sia andato avanti.
Proprio in rete, in particolare sui social, sono nate le migliori iniziative degli ultimi tempi. Ricordiamo se non ora quando, #donnexdonne alla ricerca delle buone prassi al femminile; le varie campagne a blog uniti, da la scuola che vorrei a se lo ami legalo; per non parlare di come la rete sia stata fondamentale per “affrontare e gestire” gli ultimi disastri meteorologici, che hanno messo in ginocchio mezza penisola.

Oggi è una giornata molto molto particolare: 11/11/11 e non perché sia prevista la fine del mondo, ma perché oggi è il blogging day del #2eurox10leggi. L’idea è nata da un gruppo di blogger, nei giorni in cui Diego della Valle, da solo, si è comprato pagine intere sui maggiori quotidiani italiani, per esprimere la propria indignazione contro certa politica (no, mi sa che ce l’aveva proprio con la politica a 360°). 
Appurato che nessuna delle blogger in questione avesse la possibilità di acquistare da sola un’intera pagina di un quotidiano, manco quello locale di quartiere (ma quanto costano gli spazi pubblicitari?!?! Dovremo lavorare anche su questo…), le donne hanno deciso di fare fronte comune, di unire le forze, le teste e le risorse economiche per acquistare una pagina di un giornale dalla quale chiedere, a gran voce, di dare voce alle donne. Chiedere 10 leggi che possano migliorare la vita personale e professionale delle donne e, di conseguenza, della società tutta.

Io sto alla politica come il diavolo sta all’acqua santa, ma qui non è questione di politica. Qui c’è in ballo la nostra vita, il nostro futuro e la nostra dignità, oltre alla responsabilità di consegnare ai nostri figli, la forza di domani, un Paese in cui sia possibile e auspicabile vivere, in due parole un Paese civile!

Sono una donna, sono una mamma, sono stata una lavoratrice dipendente penalizzata dalla scelta di aver anteposto la mia famiglia a tutto il resto. Ho dei figli, di cui una femmina. Ho amiche, alcune con figli ed altre senza. Il mio impegno oggi è per loro, per noi.

A chi continua a nascondersi dietro un qui è tutto uno sfacelo, è inutile sforzarsi tanto non cambierà mai niente, chiedo di fermarsi a riflettere che il disfattismo non è proprio quello di cui la nostra Italia ha bisogno, grazie!

Fino a questa mattina non ero sicura se sarei stata in grado di onorare questo appuntamento. In queste settimane ho seguito in silenzio l’evolversi del progetto, non sono stata un interlocutore attivo, non ho partecipato ai tam tam iniziali. Poi però, nel momento in cui ho cliccato la conferma per la prenotazione delle mie quote, è scattato l’interruttore: si, oggi ci sarei stata anche io!

Queste sono le leggi che le #donne vogliono chiedere ed ottenere. Ce ne sono alcune che mi stanno particolarmente a cuore, altre che voglio capire meglio.











La strada per raggiungere l’obiettivo è ancora lunga, ma uniti (perché sono partite le #donne, ma camminano anche gli uomini) ce la possiamo fare!

sabato 5 novembre 2011

Tutti giù per terra (84 di 365)


Un appuntamento solo rimandato!!


Adesso vi spiego per benino come rovinarsi un bel week end lungo e anche qualcosa di più.

Per prima cosa occorre guardarsi allo specchio e gioire dei risultati ormai visibili di una dieta ferrea (ferrea?) seguita per mesi. Attendere qualche minuto fino a ché non si sia sicuri di essere stati colpiti dal senso della vanità.
Recatevi in camera da letto e prendete dall’armadio quel vestito, quello con cui sembravate sempre in procinto di partorire, anche dopo tre anni dall’ultimo lietoevento e che, invece, solo due giorni prima vi ha procurato millemila gridolini di ammirazione e approvazione da parte di altrettante millemila amichemamme, nel cortile della scuola. Abbinate a cotal vestito un bel paio di stivali neri con tacco 3 o 4 cm.

domenica 30 ottobre 2011

Un sabato spatzliale (83 di 365)



Un paio di settimane fa siamo stati a cena da Francesca, che ci aveva preparato dei deliziosi spinat spatzle. Adesso faccio la splendida che sa addirittura come si scrive sta pietanza impronunciabile, ma fino a quindici giorni fa non sapevo neanche che esistessero gli spatzle!

Un po’ per far compagnia alla padrona di casa, un po’ perché assolutamente incuriosita dal primo piatto della nostra cena, ho seguito Francesca in cucina. E ho potuto seguire passo passo le fasi di preparazione degli spatzle. Allora ho visto Francesca che versava una pastella sostenuta in una scatolina “a slitta” che scorre su una particolare grattugia a fori larghi (in alto a sinistra nel collage, tanto per intenderci). Il movimento a scorrimento su questa grattugia faceva cadere (tagliandoli), direttamente nella pentola, gocce di impasto che son diventati, in pochi minuti, degli gnocchettini irregolari che possono poi essere conditi nei modi più svariati.
Per noi lo chef aveva scelto un condimento di panna e speck.
Ne ho mangiati due mega piattoni, alla faccia della dieta! chiacchierando amabilmente e trascorrendo una piacevolissima serata.

Tornare a casa e mettermi a cercare informazioni più dettagliate su questo piatto tipico della Germania meridionale, dell’Alsazia e del Tirolo (Wikipedia recita Germania meridionale, Tirolo, Alsazia, Svizzera , Alto Adige e Trentino) è stato un tutt’uno. E allora ho scoperto che l’impasto si ottiene con farina, uova e acqua e che deve risultare un po’ morbido, a metà tra la pastella e la colla. Ho trovato anche dettagliatissime istruzioni sull’utilizzo dello strumento, ma quella fase l’avevo vista di persona.

Il passo successivo è stato acquistare on line l’ordigno magico. E così mi sono anche riappacificata con ebay, più o meno, ma questa è un’altra storia!

E ieri l’abbiamo inaugurato.

Ho preparato il ragù a modo mio (ma senza salsiccia e senza vino… se dieta deve essere che dieta sia!) e l’impasto degli spatzle con:
250 gr di farina 00
100 gr acqua
3 uova
1 cucchiaio d’olio
1 presa di noce moscata
sale

Io ho usato il bimby, ad ogni modo è sufficiente versare in una ciotola la farina, il sale, l’olio e la noce moscata. Mescolare le uova con l’acqua e amalgamare bene con l’ausilio di una frusta, fino a che l’impasto non faccia le bolle.
Versare un paio di cucchiai di pastella nello strumento direttamente sopra la pentola e attendere pochi minuti che gli gnocchetti vengano a galla.
Raccoglierli con una schiumarola a rete fitta e trasferirli nel saltapasta con il condimento.

I miei figli che, ultimamente, son diventate boccucce difficili, se li sono divorati nello spazio di un buonappetito!

venerdì 28 ottobre 2011

Le parole per dirlo (82 di 365)




Questa volta il tema del mese di genitoricrescono mi sta terribilmente a cuore, perché negli ultimi anni ci sono state un paio di cose che ho dovuto trovare il modo di spiegare ai miei figli:

la morte della nonna e l’interruzione della mia terza gravidanza.
Una dietro l’altra.

Come si spiega ad un bambino, di nemmeno 4 anni, che la nonna non c’è più, che non lo verrà più a trovare, che non lo porterà più alle giostre o al Bioparco? Che non gli leggerà più le favole e che non lo farà più giocare con il volante e i bottoni della macchina?

Oltre al mio dolore dovevo gestire anche quello che avrei dato a lui.

giovedì 27 ottobre 2011

Tè e crochet (81 di 365)



Di solito quando si dice “oggi esco, perché vado a trovare un’amica”, lontano che si vada è dall’altro capo della città, tutt’al più ci si spinge fino ai Castelli Romani (se si è di queste parti).

Anche io sono andata a trovare un’amica sabato scorso, che inaugurava il suo ufficio, ma ho attraversato un paio di Regioni prima di arrivare a destinazione.

E non sono stata mica l’unica! C'erano Anna (partita con me da Roma), Sara, Chiara, Patrizia, Francesca ed Ester. Ci siamo ritrovate lì, alla stazione di Bologna e, dopo una breve corsa in taxi, abbiamo finalmente varcato la porta dell’Ufficio (e che ufficio!).

lunedì 17 ottobre 2011

Io stiro tutti i giorni feriali signò, tranne che il gividì, signò (80 di 365)


(titolo ispirato da una conversazione su FB)

(immagine presa da google)



Ho chiesto ufficialmente alla casalinga disperata che si è insinuata nel mio corpo su due piedi, a tradimento e senza preavviso, di fare cortesemente fagotto.

Non c’è giorno in cui non mi costringa, mio malgrado, ad alzarmi e abbandonare temporaneamente il pc, davanti al quale magari mi sono appena seduta per cazzeggiare finalmente su FB mettermi a lavorare, obbligandomi ad imbracciare l’arma di distruzione di massa, nome in codice Folletto, per sterminare acari e bricioline.

sabato 15 ottobre 2011

Qui, ora (79 di 365)




L’altro giorno ho letto il delizioso post di Nina sulle sue avventure e disavventure immobiliari e, oltre a dichiararmi assolutamente solidale con lei perché so cosa significhi entrare e uscire all’impazzata da tutte le agenzie immobiliari del circondario, senza trovare nulla che abbia la benché minima somiglianza con l’oggetto del desiderio, c’è stata una frase che mi è entrata nel cuore come una lama affilata, che mi diceva sempre mia mamma, “(ricreare uno spazio accogliente e confortevole) qui, ora”.

venerdì 7 ottobre 2011

Bolli, bolli, bolli pentolino... (78 di 365)



Iniziava così una canzoncina che mi cantava mia mamma mentre mi preparava la pappa…

Oggi sono meno storta dell’altra sera, ma il tema è sempre caldo e tocca delle corde, per me, molto delicate. Prima o poi scoprirò anche perché.

Mettere a tavola i miei figli è diventata una tortura. Se oso uscire dallo schema pasta-al-sugo-carne-gligliata-tutt’al-più-piccatina-al-limone, hanno sempre qualcosa da ridire, chi più chi meno. Ma si dà il caso che, tra le altre cose, io debba preoccuparmi che loro seguano una sana, corretta ed equilibrata alimentazione.

mercoledì 28 settembre 2011

Momcamp 2011 - Io c'ero (77 di 365)


In anno fa di questi tempi neanche sapevo cosa fosse un blog, e adesso invece sono qui a raccontare del Momcamp appena trascorso, a cui ho partecipato con l’entusiasmo dei tempi del liceo quando, neanche diciottenni, partimmo per celebrare i cento giorni (chissà se si parte ancora per i cento giorni?).

La sveglia che suona alle 4.45.

Il taxi che ti aspetta sotto casa alle 5.30

Il naso all’insù delle compagne di viaggio, davanti al tabellone delle partenze alle 6.05

venerdì 23 settembre 2011

HOP! (76 di 365)



Mentre ero ancora al mare, a godere degli ultimissimi istanti di un’estate immensamente felice, mi sono casualmente imbattuta nella proposta di Jolanda di Fattoremamma: una collaborazione tra una trentina di mamme blogger e la Universal Pictures Italia.
Inutile dire che ho subito accettato, perché mi entusiasmava l’idea di poter vedere dei film con i miei figli, discuterne con loro, e al tempo stesso far parte di un progetto comune, il Mamma Blogger Club.

sabato 17 settembre 2011

Di scuole e di inserimenti (74 di 365)



In seguito ad una conversazione su FB, mia quotidiana fonte di ispirazione, mi sono trovata a riflettere sui miei sentimenti nei confronti della scuola in generale, e dell’inserimento alla scuola dell’infanzia, in particolare.

Lo ammetto, io ho la lacrima facile e, quando si tratta dei figli poi, sono sempre pronta a versarne a fiumi. Per il primo dentino, per il primo sorriso, per il primo passetto. Per non parlare della prima pipì in piedi!

Mi emoziona vederli crescere, vederli raggiungere i loro primi traguardi, le prime soddisfazioni e le prime delusioni.

giovedì 15 settembre 2011

Travasi (più o meno) montessoriani. Una lezione di vita (73 di 365)



Terzo giorno di inserimento. 

Questa mattina, durante la mezz’ora di compresenza genitori-figli, ho assistito a questa scena a dir poco irresistibile.

Una bimba “grande” aveva diligentemente preparato, sul suo tavolino, il vassoietto con la brocchetta d’acqua, la spugnetta e il bicchierino per giocare ai famosi travasi montessoriani.

Il “gioco” consiste nel travasare l’acqua dalla brocchetta al bicchierino e viceversa. La spugnetta serve per asciugare l’eventuale acqua versata sul vassoietto. 
Poi c’è la variante unvassoietto-dueciotoline-unaspugnetta, ma quella è un’altra storia.

Dodici (72 di 365)



Dodici anni e non sentirli e, diciamocelo, nemmeno dimostrarli!

Mi emoziona ripensare da dove siamo partiti, vedere dove siamo arrivati e immaginare dove arriveremo.

lunedì 12 settembre 2011

L’Estate felice (71 di 365)

E’ ufficiale: oggi devo chiudere, una volta per tutte, negli archivi del cuore questa meravigliosa, lunga, intensa, parentesi estiva.

L’ho più volte definita la mia estate felice. E come potrei chiamarla diversamente?

La pace dei miei cucuzzoli; le millemila tonalità di verde del mio prato; il colore dei miei fiori; il profumo della legna che arde nel mio barbecue.

martedì 6 settembre 2011

Sono tornata… (70 di 365)


… con tante cose da dire e tante da raccontare.

E’ stato un mese molto intenso. Lontano dal pc, in generale e dal blog, in particolare. Ma sul cucuzzolo si sa, la connessione è quella che è, anzi, che non è!

venerdì 5 agosto 2011

CaT 2011 Sogni e Desideri – Il tempo della felicità (69 di 365)

Niente foto... per ora!
Riparto da dove mi ero fermata esattamente un mese fa: dalla CaT 2011 di Mammafelice.
Non riuscivo a parlare di felicità, della mia felicità, perché io stessa ero assai lontana da qualsiasi sentimento che potesse essere, anche minimamente, avvicinato al concetto di felicità.
Si lo ammetto: quest’ultimo mese non è stato molto felice per me e allora, anziché rifugiarmi, come sarebbe stato ovvio fare, nel blog ho preferito vivere in apnea, in attesa che arrivasse il momento di migrare tutti qui, sui cucuzzoli.

mercoledì 6 luglio 2011

CaT 2011 Sogni e Desideri: Me la merito la felicità perché... (68 di 365)

Lunedì è iniziata la Caccia al Tesoro di Mammafelice “Sogni e Desideri”.

Quest’anno ho aderito con entusiasmo e convinzione perché non erano previste prove di abilità… manuale. Ma avrei dovuto aspettarmi una CaT altamente impegnativa… Ormai Barbara la dovrei conoscere!!

La prima tappa recita così: “ditemi quali sono i vostri talenti, le vostre qualità. Ditemi perché vi meritate di essere felici. Ricordate a voi stesse chi siete, e perché siete importanti, e perché vi piacete. Rispondete alla frase: Me la merito, la felicità, perché…

Robetta da niente, insomma…

martedì 5 luglio 2011

Giorno 8 (67 di 365)

Foto presa dal sito della struttura ospitante il Summer Camp
www.lasteccaia.com


Lunedì 4 luglio 2011

Per quest’anno, la nostra avventura è finita oggi.
Ma non volevo chiudere questa giornata senza ringraziare pubblicamente tutte le amiche, reali e virtuali, che mi sono state vicine in questi 9 giorni, soprattutto negli ultimi 3 che sono stati, senza dubbio, i più difficili degli ultimi tempi.

GRAZIE!
Grazie di cuore

Siete state meravigliose. Mi avete supportata e sopportata con ogni mezzo a vostra disposizione.
Siete riuscite a strapparmi anche qualche risata, mentre digitavo freneticamente sulla tastiera e le lacrime mi uscivano dagli occhi come un fiume in piena, senza che io potessi fare nulla per impedirlo (ma questo sono riuscita a non confessarlo sul momento).

GRAZIE!

sabato 2 luglio 2011

Giorno 5 (66 di 365)

Foto presa dal sito della struttura ospitante il Summer Camp
www.lasteccaia.com


Venerdì 1 luglio

Tanto per cominciare, sono sopravvissuta alla tragedia che ci hai fatto sfiorare.
Sentirti così disperato e non essere lì con te, ma a 250 km di distanza, impotente, è stata una delle peggiori esperienze della mia vita. Ed ho preso coscienza del fatto che non sarà né la prima, né tantomeno l’ultima, volta che succederà.

Siamo però riusciti a farti sentire il nostro essere completamente con te.

Un po’ perché ero stremata per la mattinata, un po’ perché il caldo ci ha messi letteralmente ko, non ho portato i fratelli al “pacco giochi”. Ma in serata ci siamo rifatti alla grande: pizza con gli amici. E non in una pizzeria qualsiasi, ma in quella in cui andavamo noi una o due vite fa, quando non eravamo neanche ufficialmente una famiglia.

Con tutto il trambusto della sera mi sono dimenticata di raccontarti che, alla fine, ieri ho portato Francesco al cinema, a vedere Cars 2. Ci siamo regalati veramente un pomeriggio da sogno!

Cronaca di una tragedia sventata (65 di 365)


La crisi del 5 giorno non l’avevo assolutamente messa in conto. E ho fatto male, malissimo. Non ero preparata.

La tragedia si è scatenata giovedì notte, proprio mentre finivo il post del quarto giorno.
Alle 23.30 Tommy ci ha telefonato dal cellulare di un compagno di stanza (nonostante il regolamento invitasse ad evitare di dare i cellulari ai figli...)ed era in lacrime, per la nostalgia.

Come sono riuscita a consolare la nostalgia, è uscito fuori che aveva qualche problema di relazione con uno dei compagni di stanza.

Visto che cercavo di ridimensionare il problema col compagno di stanza, mi ha stroncato con un "mamma non ce la faccio a fare 15 giorni! Voglio tornare a casa prima!".

A mezzanotte, nonostante non fosse l’ora migliore per intavolare amabili conversazioni, abbiamo deciso di telefonare alla direttrice.

Ci ha detto che, in effetti, aveva notato qualche cosa tra i bambini, ma che aveva pensato di aspettare ad intervenire. Visto e considerato il disagio di Tommy, ha saggiamente deciso di intervenire seduta stante, di parlare con lui e di tranquillizzarlo.

Un po’ prima dell’una di notte, ho provato a sentire se la chiacchierata ha avuto qualche benefico effetto. Macché! Tommaso sempre in lacrime e sempre deciso a voler venire via domenica.
Ci siamo dati la buonanotte tra una lacrima (la sua) e un sospiro (il mio), con la promessa che ci saremmo risentiti stamattina, entro le 9.00

Sperando che la notte avesse portato via ogni velo di tristezza e che il sole avesse portato con sé un nuovo buon umore, ho mantenuto la promessa di telefonargli subito dopo la colazione. Invece stessa scena: “faccio solo una settimana”.

Ma stavolta le motivazioni erano diverse. Mi ha detto di annoiarsi; di non si divertirsi; che tutto fosse brutto.

Non so fino a quanto ho contato per ricacciare indietro la mia disperazione e la mia impotenza. Recuperato un briciolo di saggezza, sono riuscita a fargli notare che nei primi 4 giorni in cui ci siamo sentiti, lui era entusiasta, felice, che non faceva che ripetere quanto tutto fosse bello e che voleva tornarci con noi.

Finalmente uno spiraglio: mi dice che no, non fa tutto schifo, qualcosa si salva... E si lascia sfuggire che domenica i suoi 3 compagni di stanza (stanza da 4) se ne vanno via, 
perché fanno solo una settimana, e che lui si ritroverà da solo... al massimo con un bambino nuovo....

aaaaahhhhhhhhhhh allora era questo il problema? Forse…

Stamattina abbiamo avuto un fitto scambio di telefonate, Mamma-Direttrice; Papà-Mamma; Papà -Direttrice; di nuovo Mamma-Direttrice; Mamma-Papà.
Un mal di testa….
E per finire, dopo pranzo, Papà-Tommaso.

Qualcosa, finalmente, deve aver funzionato perché Tommy si stava rasserenando. Era tornato a divertirsi. I problemi stavano lasciando il posto ad un ritrovato entusiasmo.
Farà anche la seconda settimana...

… ma, per domenica, ci ha chiesto di partecipare al Final Show.

venerdì 1 luglio 2011

Giorno 4 (64 di 365)

Immagine presa dal sito della struttura ospitante il Summer Camp
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Giovedì 30 giugno

Sono solo quattro giorni che ti abbiamo lasciato al Summer Camp, e a me invece sembra passato almeno un mese.

Un mese fa eravamo ancora nel pieno della nostra routine quotidiana. Un mese è volato quasi in un lampo, e questi quattro giorni sono sembrati un’eternità. Devo assolutamente evitare di pensare che ne mancano ancora dieci.

Francesco oggi ha messo mano, per la prima volta, al suo libro dei compiti per le vacanze. Meglio iniziare a portarci avanti col lavoro.

Per Michela, invece, oggi si è concluso un ciclo importante della sua vita: l’asilo nido. Non me ne ero resa conto completamente, fino a che non sono andata a riprenderla oggi pomeriggio.

Ci siete andati tutti e tre in quel Nido. Tutti e tre siete entrati che neanche gattonavate e ne siete usciti correndo.

Anche questo è diventare grandi. 

giovedì 30 giugno 2011

Giorno 3 (63 di 365)

Immagine presa dal sito della struttura ospitante il Summer Camp
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Mercoledì 29 giugno

Ieri sera, dopo quasi due anni, siamo tornati alla pizzeria degli Altipiani. Devono aver sostituito il pizzettaio, oppure gli hanno insegnato la ricetta segreta, perché la pizza finalmente è tornata ad essere buona. Non come quella che ci ricordavamo noi, ma molto buona!

Certo che stamattina fare la tipica colazione montanara senza avere sul tavolo il tuo maritozzo con la panna è stato… strano. Diciamo che mi sono rifatta ordinando 3 fettine di filetto per la brace. Tranquillo, la tua non è andata sprecata: ci ha pensato Francesco!

Stasera, bellissima chiacchierata per telefono. Ci hai raccontato della gita al mare, dei giochi che fate, dei test di inglese e di quello che hai mangiato ieri. Che grande gioia sentirti sempre così entusiasta!

La Direttrice ci ha già fatto capire che hai conquistato anche lei. E, anche se non avevamo dubbi, questa cosa ci ha riempiti di orgoglio!

Buona giornata, amore mio

E poi succede… (62 di 365)

Il "mio" netbook! - Anche se l'immagine è presa dalla rete


E poi succede che un giorno, quando hai finito di preparare la valigia al tuo figliolo che è, inevitabilmente, diventato grande e sta per partire per una vacanza “da grande”, stramazzi sul divano boccheggiante e sciolta dal gran caldo (ma il condizionatore, no? No, perché noi siamo amici dell’ambiente, anche se qualche volta ci litighiamo, con l’ambiente, e allora prima di fare “mannaggia al diavoletto”, ci spariamo un 23° a piene ventole!), e accendi il computer.

E poi succede che tra i varimila messaggi (ché qui ti messaggiano tutti, tra e-mail, messaggi sui forum, messaggi su facebook, ora anche twitter) ne trovi uno, uno di quelli che non ti aspetteresti mai. Uno di quelli che fa lievitare la tua autostima, che manco la pasta madre!

E poi succede che con nonchalance accetti la proposta sperando, un attimo dopo, di non fare figure cacine, dicendo un quantità industriale di banalità.

E poi succede che ti arriva una seconda mail, anzi quella ufficiale, e tu inizi a scrivere, scrivere, scrivere… poi ti ricordi che nel messaggio precedente era stato utilizzato l’aggettivo superlativo brevissima, e allora inizi a cancellare, cancellare, cancellare.

E poi succede che finalmente il tuo contributo è pronto, e ti dicono perfino che va bene e che la mia intervista sarà on line mercoledì.


Ci racconti qualcosa di te? (nome, città, numero figli ed età, lavoro...)
Mi chiamo Chiara, ho 38 anni, sono nata e vivo tuttora a Roma, anche se uno dei  miei più grandi sogni nel cassetto è trasferirmi in una realtà più a misura d’uomo, di bambino… di famiglia, insomma. Ho tre figli, due maschietti e una femminuccia di 9, 7 e 3 anni.
Dopo aver lavorato per 15 anni in una grande azienda di telefonia, ho avuto la fortuna di poter lasciare un lavoro che non mi apparteneva più e un’azienda nella quale non mi riconoscevo più.

Come nasce il tuo blog? Quali argomenti tratti maggiormente (all'interno dell'ampia sfera mamme/figli)?
Tra i miei “progetti nel cassetto” c’era quello di dar voce ai miei pensieri, alle mie idee, ai miei “esperimenti di vita”. Per questo ho deciso di aprire un blog. Per raccontarmi e raccontare. Non è un blog sulla maternità e per la maternità. Però è naturale, che essendo mamma di 3 figli, la sfera mamme ha una parte dominante nella mia vita.
Non tratto argomenti specifici. Racconto il mio essere mamma a partire dalla nostra quotidianità. Ogni momento vissuto dai miei figli, o con i miei figli, sono per me spunto di riflessione, per guardarmi e guardarci dentro.

Da mamma quale è il tuo rapporto con la tv? Ti capita spesso di parlare di questo argomento con amiche?
La TV ce l’abbiamo, ci piace, la guardiamo ma non mi capita di parlarne con le amiche. Magari mi ritrovo a commentare “in diretta” (ovvero su FB) qualche trasmissione, ma non è un’abitudine. Più che altro è un gioco, uno svago. Un momento light da trascorrere con le amiche.

Conosci la trama dei cartoni animati seguiti dai tuoi figli? Se vanno in onda alcune serie legate alla tua infanzia, ti siedi con loro a guardarli divertita?
In linea di massima conosco le trame dei cartoni preferiti dai miei figli e, se trasmettono qualche cartone col quale sono cresciuta, lo guardo con nostalgia. Uno dei cartoni “dell’epoca mia” che rivedrei volentieri, ma finora non mi è mai capitato, è Candy Candy.

Hai mai contattato la redazione di programmi che ritenevi particolarmente interessanti oppure che volevi criticare apertamente?
No. Solo una volta, di recente, ho contattato la redazione di un programma in onda su sky, uno di quelli che ti entra in casa e ti rivoluziona l’habitat (si possono fare nomi?), per “far partecipare” i miei figli, ma la casella risultava chiusa per eccesso di domande di partecipazione.
Questo episodio mi ha lasciata un po’ amareggiata (sarebbe stato meglio ricevere il tradizionale “le faremo sapere”), ma i miei figli già non ci pensano più, quindi tutto sommato, non è stata una grande delusione.

Hai mai criticato un programma per bambini nel tuo blog? Hai mai provato a contattare la redazione di quel programma o di altri più interessanti?
Non ho mai criticato programmi televisivi sul mio blog. Ma come si dice? Mai dire mai…

Qual è il tuo rapporto con il web?
Ormai sono una web addicted! Scherzi a parte. Soprattutto da quando ho “cambiato professione”, ho anche cambiato modo di guardare al web. Prima ero sicuramente molto diffidente. Adesso mi sono resa conto che, usato correttamente, è senz’altro uno stupefacente mezzo di comunicazione, di aggregazione e di condivisione.

Cosa pensi del progetti di Dimmimamma? Ritieni utile il colloquio tra mamme e chi lavora per una tv a misura di bambino?
Il colloquio e l’ascolto, sono fondamentali in ogni settore. In quello smisurato della maternità, secondo me, lo è ancora di più. E il contatto tra mamme e la TV per bambini ci vuole proprio! Perché, volenti o nolenti, i bambini la TV la guardano.

Hai stretto amicizie online con altre mamme?
Ho moltissime amiche virtuali che, incidentalmente, sono anche mamme J

Credi che la rete delle mamme blogger sia importante per chi le legge? Che la condivisione di idee e pareri online possa far crescere nell'esperienza di mamma?
Mi sono resa conto che quella delle mamme blogger sia una community molto forte. In un post di febbraio avevo proprio detto che “Una delle cose che trovo più belle e romantiche del web è la circolazione delle idee, la diffusione delle informazioni, la condivisione delle esperienze” 

Ultima ma non meno "basilare": qual è il tuo personaggio preferito di Boomerang?

Quelli che ho amato nella mia infanzia: I Flinstones, le Corse Pazze e Top Cat. 

mercoledì 29 giugno 2011

Giorno 2 (61 di 365)

Foto presa dal sito della struttura ospitante il Summer Camp
www.lasteccaia.com

Martedì 28 giugno

Abbiamo trascorso un’altra mezza giornata nel caldo afoso di Roma, ma sono riuscita a non accendere l’aria condizionata.

Anche oggi i tuoi fratelli sono rimasti a casa con me e hanno dato libero sfogo alla loro fantasia e creatività. Stamattina hanno fatto qualche esperimento in bagno. Non ho voluto indagare, ma passando ho visto un paio di provette e barattolini con del liquido rosso, di dubbia natura ma ho preferito non indagare. Francesco poi è stato bravissimo: ha ripulito tutto e non è rimasta alcuna traccia dei loro giochi chimici.

Poteva mancare la visione di Alice in Wonderland? 
Michela ci ha fatto sorbire tutto il film anche se, come al solito, lei andava e veniva per casa prestando, apparentemente, scarsa attenzione alla storia. A dimostrazione del fatto che, invece, sapesse esattamente cosa stesse avvenendo sullo schermo, anticipava qualche battuta, di quando in quando.

Poi è stata la volta del Wii-Time. Michela ci ha giocato per la prima volta e, per la prima volta ha visto il wii-motion, che ha prontamente rinominato ui-moccio.

Adesso ci stiamo preparando per raggiungere Papà e trascorrere qualche ora sui cucuzzoli, almeno vediamo a che punto stanno l’orto e i fiori ed evitiamo di squagliarci completamente.

Poco fa ho dovuto chiamare la Direttrice del “tuo” Campo e, visto che eri proprio lì, davanti a lei ci siamo fatti un inatteso salutino. Forse perché ci siamo sentiti ieri, forse perché non sapevi che avrei chiamato, forse perché siete al mare, ti ho sentito veramente raggiante, felice, divertito ed entusiasta… ed è stata una gioia immensa.

Buona vacanza, amore mio

martedì 28 giugno 2011

Giorno 1 (60 di 365)

Foto presa dal sito della struttura ospitante il Summer Camp
www.lasteccaia.com

Lunedì 27 giugno

Esattamente come previsto, il primo risveglio, il letto intatto, il bicchiere di latte in meno hanno avuto il loro effetto shock.

Contrariamente alle previsioni, invece, non sono rimasta sola in casa. Vuoi forse svegliare di soprassalto due animucce innocenti, e sbolognarle al centro estivo? Ma quando mai!!!

E si, avere loro per casa è stato assolutamente terapeutico, anche se non sono mancati i miei pensieri profondi. Quella specie di elucubrazioni che in uno spazio di un secondo mi portano ad immedesimarmi nei panni altrui. 
Così non ho potuto fare a meno di pensare a chi ha i figli lontani, magari per studio (dei figli) o per lavoro (dei genitori); chi li rivede solo in occasione delle feste; ed inevitabilmente il pensiero è anche corso a casi più drammatici. E, come sempre, sono tornata a vedere il mio bicchiere mezzo pieno.

Caricata di nuovo entusiasmo, ho portato i tuoi fratelli da Ikea. Abbiamo pranzato, ci siamo fatti un giretto e siamo tornati a casa, con tante belle scatoline per dare un nuovo ordine alla casa (soprattutto alle vostre camere!).

Avevamo deciso di fare la “chiamatina” verso le 19.45, e così è stato!

Come sempre, le informazioni sono state ridotte al minimo sindacale ma, d’altra parte, non ho messo al mondo un logorroico. Ci sarà tempo per farsi raccontare tutto! Quindi mi sono accontentata di sentirti tranquillo, affatto lamentoso e della tua risatina.

Divertiti, amore mio

Giorno 0 (59 di 365)

Foto presa dal sito della struttura ospitante il Summer Camp
www.lasteccaia.com

Domenica 26 giugno

Rispettando più o meno egregiamente la tabella di marcia, alle 13.30 ci siamo messi in viaggio, destinazione Paganico.

A giudicare dai bagagli, più che un Summer Camp, sembrava ti stessimo accompagnando al ritiro della Roma.

Abbiamo scelto il percorso “alternativo” a quello offerto dal navigatore che, ignaro del giorno e dell’ora, pretendeva di farci transitare sull’Aurelia e di farci attraversare amene località quali Maccarese, Fregene, Ladispoli, Santa Severa e Santa Marinella… parliamone!

Con un ritardo di appena 15 minuti, siamo arrivati a destinazione.
Luogo delizioso, nel verde. Non è che abbiamo potuto fare un tour completo della struttura ma, da quel che abbiamo visto, però, ci è sembrato proprio un gran bel posto…

Breve attesa al check in; consegnato il famoso certificato; scambiate 4 illuminanti battute con la Direttrice; ti abbiamo accompagnato alla stanza; ho fatto giusto in tempo a sussurrare al tutor la frase “perhaps he will be homesick” e siamo risaliti in macchina.

Percorrendo il viale, ti abbiamo visto con una racchetta da tennis in mano… la tua, e la nostra, avventura era già cominciata.

Buona vacanza, amore mio
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